PREGHIERA

di Fernando Arrabal

regia, scene e costumi Mattia Sebastian

Con Alessio MIzzan, Elisa Colleoni

Teatro della Memoria, Milan

Fidio e Lilbé, i due protagonisti de questo dramma mistico, sono i tipici personaggi del mondo arrabaliano. Celebrano, sopraffatti, dalla noia, con  una festa primitiva attorno alla bara del bimbo defunto, il loro universo puerile. Ne nasce un cerimoniale erotico, una messa stravagante e profana, un incubo quasi suntuoso, al limite del surrealismo, dove però il sogno non è mai scisso dalla realtà, ma si tratta di una realtà interiore, soggettiva, del mondo dei due genitori-adolescenti o dei due bambini che giocano ai genitori celebrando la loro morte. Evocando alla lontana il teatro genettiano dove il mostro adombra la bellezza,  il criminale racchiude in sé la santità, la vittima nasconde il boia, il barocco Arrabal, crea un teatro lontano dal  realismo psicologico, ai margini dell’ “Assurdo”, della confusione, del caos, della crudeltà, tra apoteosi, derisione, paura e tenerezza.

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